C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE
? - Aspettare e non venire è una cosa da morire! Non se l'era sognato! E domandò subito: - Chi sei tu? Non rispondeva nessuno. Ma le parole erano, precise
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, quando apprese la sua disgrazia! Corse subito dal Re: - Giustizia, Maestà!... Mi han rapito il bambino! - Bimbo mio, tu sarai Re! - le rispose il Re
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- è accaduta una disgrazia! Il Re pareva fuori di sé dal gran dolore. Fece subito un bando: - Chi riporta la Reginotta, gli si concede qualunque grazia
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vuol ricotta; vuol sposare la Reginotta; E se il Re non gliela dà, Topolino lo ammazzerà. Il Re consultò subito i suoi ministri; ed uno di loro disse
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subito; quello nero, nessuno voleva credere che fosse uovo di gallina. La vecchina comprò il solito soldo di pane, e tornò a casa: - Ah, gallinetta mia
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cuocere il pane appuntino, e le vecchie avventore tornarono subito. Perfin la Regina volle infornare il pane da loro; il Tizzoncino così saliva spesso
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subito, appena nato, sguizzò di mano alla levatrice, attaccossi alla poppa della mamma e si mise a poppare. Quando fu addormentato, il Re gli aperse la
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ditino! Rimase ammaliata. E corse subito dal Re. - Babbo, se mi vuoi bene, devi comprarmi quel Ranocchino. - Che vorresti tu farne? - Allevarlo nelle
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gambe. - Ah, poverino! Tu non sai quel che ti aspetta. Quella lettera è un tradimento! Se tu la presenti al Re, sarai subito ammazzato. Portagli
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torna subito. - Lo giurate? - Lo giuro. E gli aperse la gabbia. Ma il cardellino non tornò. Una volta il Re domandò alla Reginotta: - O il cardellino non
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e disse: - Ecco due bei vestiti; provateveli subito, per vedere se vanno bene. Questo è il tuo, Testa-di-rospo. Ma la Gigliolina, contati i diamanti e
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. Soffiava peggio di un mantice, sudava da allagare il pavimento; e doveva subito subito riposarsi e mangiare anche qualche cosa di sostanza, per
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dall'impazienza, dovette tornarsene a palazzo. Prima che albeggiasse, spedì un corriere a spron battuto: - Lo voleva il Re, subito subito. Il contadino andò a
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quanto alla pupilla degli occhi suoi, mandò subito un ministro a domandarle se mai fosse di sangue reale. - Sono. Ma se il Reuccio mi vuole, dovrà farmi
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pugnale e ritorna dal Mago: vedrai che questa volta non si farà beffa di te. E gli disse minutamente come dovea regolarsi. Il giovinotto andò subito, e
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, e vide il Nano che si contorceva dalle risa con quella sua gobbetta e quelle sue gambine sbilenche. Capì subito che quel cavallo fatato era opera del
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vecchiarella diceva: - Grano, grano di Dio, Com'io ti semino, vo' mieterti io. Il grano nasceva e cresceva subito, colle spighe mature che penzolavano
Accademia della crusca
